VISITA PASTORALE DEL S.PADRE BENEDETTO XVI
AD AREZZO 13.5.2012
Domenica 13 Maggio, anche noi, (Md. Luciana, Sr. Emmanuela, Sr. Benedetta ed Eleonora, mentre sr Maria è rimasta a casa con le nostre due anziane) abbiamo potuto partecipare a questo grande evento: “Pietro viene a trovare Donato”, così il nostro Arcivescovo, Mons. Fontana, ha intitolato la visita (Donato è il secondo Vescovo di Arezzo, di cui è Patrono).
Siamo partite con il pullman organizzato dalla Chiesa cortonese verso le 6.30, già fornite del kit del pellegrino: borsa blu, cappellino arancione, foulard colorato, un libretto per la celebrazione, la cartina dell’area e il pass che ci consentiva di andare in un posto a sedere nel settore per le religiose.
Lungo il viaggio abbiamo recitato le preghiere del mattino e le lodi, guidate da Padre Daniele, un Padre cappuccino delle Celle, nostro grande amico
Arrivate ad Arezzo ci siamo incamminate verso la Cattedrale e mentre si saliva si incontravano altri gruppi di “pellegrini” con un kit di colori diversi: alcuni avevano il cappellino rosso, altri bianco,altri ancora giallo… Le strade erano sempre più piene e salendo si recitavano i salmi ascensionali. Era molto bello vedere tutto questo popolo variopinto nelle antiche strade di Arezzo dirigersi insieme verso la Cattedrale per accogliere il Vicario di Cristo.
Il luogo predisposto per la celebrazione era il grande prato dietro la Cattedrale. Mentre arrivavamo si sentivano i canti, eseguiti dai giovani guidati da don Danilo che, dopo aver fatto una notte di Veglia, erano arrivati da tempo.
Per poter entrare nell’area dove erano i posti a sedere abbiamo dovuto faticare: la Madre è riuscita a farci strada infilandosi tra la folla e tirando tutte noi che eravamo attaccate a lei, una dietro l’altra. In alcuni momenti si rischiava di rimanere schiacciate tra le persone, ma la Madre continuava a penetrare imperterrita. Che esperienza travolgente!
Comunque siamo riuscite ad avere un posto in seconda fila circondate da suore e monache. C’erano 6 carmelitane di Arezzo, molto simpatiche e cordiali, alcune benedettine di Mpnte San Savino, molte suore di Madre Teresa di Calcutta, 2 domenicane con una postulante, le sorelle della comunità di Betania e con loro abbiamo trovato nientemeno che…. Sr. Patrizia di Mwanda, attualmente ad Arezzo, che subito ci è venuta a salutare. Erano le 8 e aspettando, tra un canto e l’altro, abbiamo fatto amicizia con queste sorelle.
Ai piedi del grande palco preparato per la S.Messa c’era del verde con dei fiori gialli e bianchi, disposti in modo tale da formare note musicali sul pentagramma .Questo per ricordare che è proprio un aretino, Guido d’Arezzo, che ha iniziato la notazione musicale. Naturalmente è la nostra sr Emmanuela che se n’è accorta per prima.
Alle 9 è stato dato l’annuncio dell’arrivo dell’elicottero del Papa allo stadio e dopo un quarto d’ora già si vedeva la papamobile incedere lentamente sul prato. Naturalmente l’accoglienza è stata grande e calorosa, con i cappellini e foulard che sventolavano e quasi tutti montati sulle sedie, comprese…. le monache. Dopo i saluti del Sindaco e dell’Arcivescovo il S.Padre è andato a prepararsi per la celebrazione. A questo punto c’è stato più raccoglimento tra tutto il popolo riunito in attesa, che è poi continuato durante la celebrazione.
Il S.Padre concelebrava con al fianco i Vescovi della Toscana, mentre i sacerdoti erano ai due lati del palco.
Accompagnava la celebrazione un coro composto da vari cori della diocesi che sono riusciti ad amalgamarsi molto bene.
Il cielo sopra di noi cominciava a rannuvolarsi (le previsioni infatti annunciavano pioggia) e soffiava un vento freddo, ma non una goccia è scesa fino alla fine della celebrazione. Anche di questo ringraziamo Dio!
Ci piace riportare ora alcune frasi dell’omelia direttamente rivolte da Benedetto XVI alla nostra Chiesa:
“Cari amici! Conosco l’impegno della vostra Chiesa nel promuovere la vita cristiana. Siate fermento nella società, siate cristiani presenti, intraprendenti e coerenti. La Città di Arezzo riassume, nella sua storia plurimillenaria, espressioni significative di culture e di valori. Tra i tesori della vostra tradizione, c’è la fierezza di un’identità cristiana, testimoniata da tanti segni e da devozioni radicate, come quella per la Madonna del Conforto. Questa terra, dove nacquero grandi personalità del Rinascimento, da Petrarca a Vasari, ha avuto parte attiva nell’affermazione di quella concezione dell’uomo che ha inciso sulla storia d’Europa, facendo forza sui valori cristiani. In tempi anche recenti, appartiene al patrimonio ideale della città quanto alcuni tra i suoi figli migliori, nella ricerca universitaria e nelle sedi istituzionali, hanno saputo elaborare sul concetto stesso di civitas, declinando l’ideale cristiano dell’età comunale nelle categorie del nostro tempo. Nel contesto della Chiesa in Italia, impegnata in questo decennio sul tema dell’educazione, dobbiamo chiederci, soprattutto nella Regione che è patria del Rinascimento, quale visione dell’uomo siamo in grado di proporre alle nuove generazioni. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato è un forte invito a vivere l’amore di Dio verso tutti, e la cultura di queste terre ha, tra i suoi valori distintivi, la solidarietà, l’attenzione ai più deboli, il rispetto della dignità di ciascuno. L’accoglienza, che anche in tempi recenti avete saputo dare a quanti sono venuti in cerca di libertà e di lavoro, è ben nota. Essere solidali con i poveri è riconoscere il progetto di Dio Creatore, che ha fatto di tutti una sola famiglia….
Cari fratelli e sorelle! Proseguite il servizio a Dio e all’uomo secondo l’insegnamento di Gesù, il luminoso esempio dei vostri Santi e la tradizione del vostro popolo. In questo compito vi accompagni e vi sostenga sempre la materna protezione della Madonna del Conforto, da voi tanto amata e venerata. Amen!”
Ed è proprio ai piedi della Madonna del Conforto che noi abbiamo vissuto il momento più toccante. Facciamo un passo indietro. Il nostro Vicario episcopale per la vita consacrata, Mons. Vittorio Gepponi, era riuscito ad ottenere per le monache presenti alla celebrazione ( le clarisse avrebbero partecipato all’incontro riservato ai francescani alla Verna nel pomeriggio, che poi non è avvenuto a causa del maltempo), Carmelitane, Benedettine e noi, in tutto 13 monache, di essere nella cappella della Madonna del Conforto, in Cattedrale, nel momento in cui il Papa, dopo la S.Messa, si sarebbe recato per una visita e per pregare.
E così è stato. Subito dopo la comunione Mons. Vittorio è venuto a prelevarci e siamo passate dalla sacrestia per entrare nella cappella. Abbiamo oltrepassato una serie di addetti della sicurezza che ci facevano largo solo dopo le parole della nostra guida. Uno di loro ha guardato un po’ cupo la nostra Eleonora, naturalmente non vestita da monaca, minacciando: “Ma lei è con voi?” Alla risposta affermativa della Madre l’hanno lasciata entrare. In cattedrale c’eravamo solo noi, con gli addetti alla sicurezza che ci guardavano a vista. Addirittura uno di loro ci ha fatto la predichina pregandoci di . Al che l’abbiamo guardato un po’…. male. Siamo state lì buone buone a pregare e nel frattempo sono arrivati alcuni Vescovi tra cui Mons. Bassetti che, tutte quante siamo andate a salutare calorosamente. E’ stato proprio contento di vederci e di sapere che c’era una postulante con noi.
Poco dopo è arrivato il S.Padre accolto dai canonici della Cattedrale, con don Alvaro in testa. Gli hanno fatto visitare la Cattedrale (era su quella specie di carrello) con un sottofondo musicale di flauto ed è poi arrivato nella cappella. Al che noi siamo scattate in piedi e siccome eravamo proprio vicino all’apertura delle panche siamo riuscite a dargli la mano mentre lo spingevano avanti e a ringraziarlo. Lui ci ha ringraziato per la nostra preghiera. E’ andato poi ad inginocchiarsi ai piedi dell’altare della Madonna ed è rimasto a pregare, e noi con lui.
Quando si è rialzato due bambini hanno eseguito un canto alla Madonna bellissimo e cantato benissimo.
Dopo averli ringraziati e abbracciati è ritornato verso di noi, ma circondato dai Vescovi presenti e con loro si è recato in Curia per il pranzo. Speravamo di ricevere una benedizione, perchè avevamo perso la benedizione finale della Messa, ma…. non era prevista. La sua persona è stata benedizione!
A questo punto i nostri don Alvaro e don Giancarlo, per chiudere in bellezza questa giornata, ci hanno accompagnato a visitare la Cattedrale che è bellissima, spiegandoci i vari particolari e gli ultimi lavori eseguiti (l’altare, la cattedra e l’ambone). Abbiamo potuto così gustare ancora di più la storia e il patrimonio in cui siamo radicate.
Ma…. era l’ora di partire e con don Giancarlo siamo ridiscese per raggiungere i pullman che ci aspettavano.
Nel viaggio di ritorno abbiamo insieme ringraziato il Signore e la Vergine Maria per la grazia di questa giornata recitando il Rosario.
Appena arrivate in monastero abbiamo subito condiviso con le nostre tre rimaste a casa il dono che abbiamo ricevuto, e ora… lo condividiamo con voi!